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La Camera Oscura della fotografia digitale:

Nella fotografia analogica il processo per ottenere la fotografia era:
scatto - scarico pellicola - sviluppo pellicola negativa - impressione positivo in camera oscura - fissaggio e
lavaggio

durante l'impressione in camera oscura venivano effettuate anche eventuali correzioni alla foto quali
esposizione, mascherature ecc..., ma anche variazioni artistiche utilizzando tecniche basate nell'utilizzo di
carte particolari che accentuavano o diminuivano contrasti e così via.


La fotografia digitali non si discosta molto nel processo, anche se la tecnologia utilizzata è ovviamente
differente:
scatto - scarico negativi digitali - sviluppo negativi digitali - postproduzione digitale - stampa

Difatto, la chimica per l'impressione della pellicola e successivamente della fotografia positiva, è stata
sostituita dall'elaborazione elettronica in fase di scatto e postproduzione.

Se per la fotografia tradizionale però il processo consisteva in una serie di reazioni chimiche su pellicola e
sulla carta fotografica, nella fotografia digitale questo concetto assume un significato di più ampio respiro: i
files generati dalla fotocamera non necessitano di trasformazioni chimiche per poter riprodurre l’immagine
ripresa bensì elaborazioni elettroniche al computer, la stessa fotocamera è di fatto un computer che
impressionando un sensore può essa stessa dare "interpretazioni" allo scatto a seconda delle nostre
impostazioni iniziali, che vanno oltre alla semplice terzina sensibilità-diaframma-tempo di scatto, si possono
già imporre elementi importanti quali bilanciamento del bianco, effetti creativi e così via, che verranno
registrati sul file che scaricheremo sul nostro computer come "parametri" della fotografia.
Sviluppare una fotografia digitale significa intervenire su quei parametri (come esposizione, bilanciamento e 

temperatura di colore, contrasto, saturazione, nitidezza, ecc.) che se opportunamente calibrati possono
variare e possibilmente migliorare lo scatto, e quindi il nostro "negativo digitale", esattamente come avveniva
in camera oscura.

Parliamo di negativo digitale quando per la fotografia difitale ci riferiamo ai files RAW, se scattiamo e
scegliamo di salvare la foto in altri formati, come ad esempio JPG o TIF ... ci perdiamo la possibilità di
intervenire senza perdere qualità nel risultato finale: mentre il RAW è un formato "grezzo" ed è a tutti gli effetti
paragonabile a un negativo digitale, gli altri formati sono già "fotografie" elaborate, ma non da noi,
direttamente dalla macchina fotografica e se le modifichiamo in postproduzione, perdiamo delle informazioni
contenute nel file originale riducendo la qualità dell'immagine, oltre che non poter effettuare tutte le variazioni
possibili sui "files grezzi" RAW (per fare paragoni con la fotografia tradizionale, scattare in formato JPG è un
po' come utilizzare una Polaroid, dove la comodità era di non aver bisogno della camera oscura, ma non si
otteneva un negativo su cui poter effettuare le correzioni del caso).

Nel nostro sito non tratteremo di teorie di postproduzione digitale, bensì consiglieremo alcuni metodi per
ovviare ad alcuni inconvenienti e magari suggeriremo delle tecniche per ottenere risultati particolari e
divertenti.

Alcuni esempi:

Piccolo-Autunno-002 uMkuze102
Foto con sfondi neri (Low Key) Silhouettes 

 

Grecia4-082 StLucia031
Uso del polarizzatore Foto Naturalistiche